Abbiamo incontrato Nicola Siciliano per parlare di questi ultimi mesi, di Napoli 51 e di sogni nel cassetto, musicali e non
Quella di Nicola Siciliano è senza ombra di dubbio la storia di un enfant prodige della musica. A soli 18 anni è infatti uno dei nomi più apprezzati della nuova scena rap italiana, ha inanellato collaborazioni importanti e il plauso di pubblico e critica a più riprese, sin dal suo esordio. Nel 2018, a 16 anni, entra definitivamente nei radar degli addetti ai lavori grazie a P Secondigliano, traccia realizzata in collaborazione con Geolier; da lì, un’ascesa inarrestabile. “Il primo ricordo, un po’ sfumato, è quando da ragazzino mi regalarono la prima batteria. È lì che ho iniziato ad aggrapparmi alla musica. Da lì ho capito che sarebbe stata con me per sempre”. Una storia d’amore, quella tra Nicola e la musica, iniziata prestissimo. L’ultimo capitolo arriva proprio nel 2020, con Napoli 51, un doppio album con all’interno featuring di Vegas Jones, Nitro, Ketama126, Clementino, Rocco Hunt, Enzo Dong, Sick Luke, Nayt, Lil Busso e Mida.
Il disco rappresenta indubbiamente un punto di partenza, non di arrivo, e il rinnovato successo non spaventa il rapper producer campano. La risonanza del disco è stata notevole, ma non manca un pizzico di rammarico, legato però esclusivamente al periodo storico che tutti stiamo vivendo: “se non ci fosse stata questa situazione, credo che il riscontro sarebbe stata ancora più positivo, soprattutto con la dimensione live, su cui purtroppo dobbiamo limitarci molto”. Nonostante questo, però, il suo nome è finito rapidamente sulla bocca di tutti gli appassionati del genere, colpiti dalla ricerca musicale, dalla tecnica e dal trasporto del giovane artista.
Le più grandi soddisfazioni arrivano dalla sua città, da Napoli, una città in grado di restituire un calore unico ai propri beniamini. Negli ultimi anni la scena campana sta assumendo – anzi, ha assunto – una rilevanza sempre più centrale nel panorama rap nazionale, grazie a una grande coesione e alla spinta reciproca tra tutti gli artisti. Anche Nicola non fa eccezione: “il mio rapporto con Napoli è molto stretto, facile e spontaneo”, spiega, aggiungendo che “socializzo molto con i miei fan in città, sento la mia musica uscire dai negozi e dagli stereo della macchine della mia città, percepisco un grande rispetto e riconoscenza che sono reciproci”. A 18 anni, un traguardo che molti non possono neanche sognare, per lui invece è quotidianità.
Napoli 51 è ancora il protagonista delle giornate di Nicola Siciliano: il nuovo disco continua a suonare forte nelle casse e nelle cuffie di moltissimi, e il rapper è preso dalla promozione di questo progetto da rookie. “Sto lavorando a nuova musica, anche se è presto per far uscire qualcosa”: nonostante tutto, è impossibile tenerlo lontano dallo studio, anche perché ci sono diversi sogni nel cassetto da realizzare. Chiedergli quali sono le sue più grandi ambizioni a livello musicale, infatti, è una domanda con una sola risposta possibile: “essere conosciuto fuori dall’Italia e lavorare con artisti che da bambino sono stati i miei idoli e lo sono tutt’ora, in primis Travis Scott”. Ma le ambizioni non finiscono qui. Anche con Dolly Noire Nicola Siciliano sogna in grande, e vuole portare al livello successivo una partnership finora molto fruttuosa. “Mi piacerebbe disegnare un outfit insieme, creare un capo in edizione limitata in collaborazione”. Che sia solo questione di tempo?