Cosa si deve assolutamente fare, e cosa evitare, per avere un profilo Instagram bello e funzionale. Ne abbiamo parlato con Daniele Crepaldi, Brand Manager Dolly Noire.
Ogni profilo Instagram, che sia tenuto bene o male, oggi è una sorta di biglietto da visita. Questo vale sia per i privati che per le aziende. Per questo è importante curarne la gestione, fare in modo che funzioni non solo da un punto di vista estetico, ma anche di visibilità o, per dirlo in altri termini, di capacità di generare traffico. Le bacchette magiche non esistono, ma ci sono delle piccole regole, delle buone norme, che se rispettate aiutano a creare un profilo ben fatto. Con Daniele Crepaldi, brand manager Dolly Noire, abbiamo tentato di capire quali siano queste norme e abbiamo provato a stendere una sorta di vademecum, di piccola "Guida ad una buona gestione di Instagram". Questa raccolta di consigli, che vi presenteremo per punti, vuole essere la prima di una lunga serie nella quale proveremo a darvi piccole dritte su argomenti diversi, confrontandoci con addetti ai lavori dei settori di volta in volta interessati. Ma torniamo ad Instagram, e partiamo dal principio.
Da dove cominciare
Prima ancora di aprire una pagina Instagram, bisognerebbe capire un attimo come differenziarsi, cosa avere di originale. Chiedersi il perchè una persona dovrebbe seguirci. Questo è fondamentale perchè, come in tutte le cose, ci sono probabilmente già centinaia di migliaia di pagine che potrebbero essere molto simili alla tua, ed è difficile rubare il seguito a qualcuno che fa esattamente la tua stessa cosa. Faccio un esempio. Io, quasi per gioco, ho aperto questa estate una pagina che si chiama "Immagina Food" dove faccio vedere soltanto piatti vuoti, di cibo finito. Molto diversa da quelle innumerevoli pagine dove si trovano i piatti belli, pieni, da foodblogger canonico.Quindi questo è il primo consiglio: prima di partire, pensare "Ok, voglio fare qualcosa di diverso dagli altri". Poi bisogna puntare tanto sulla costanza, essere costanti nella pubblicazione. Instagram mette a disposizione l'utilizzo degli hashtag. Nella fase iniziale bisognerebbe utilizzarne tanti. Mi ricordo che agli inizi della nostra pagina, per far crescere la fanbase ne usavamo molti inerenti al nostro campo, al mondo street, dell'urban.
Errori da non commettere
Non rubare assolutamente contenuti altrui. Ad esempio, se sei un fotografo, non mettere fotografie non tue, anche se bellissime, pensando di accrescere così l'engagement o i like sulla tua pagina. Inoltre, va bene l'utilizzo di hashtag, ma bisogna essere anche originali nel copy. Non ha senso mettere una foto con i soli hashtag, che non comunica niente. Scrivi un racconto, lascia un messaggio nello spazio che Instagram mette a tua disposizione. Se fai la fotografia ad un paesaggio, descrivilo, non mettere solo #portrait o #sunset .
Come gestire le Stories
La regola fondamentale è quella di stare ad un livello social, a contatto con gli utenti. Quindi, anche nelle stories, mettersi in prima persona o raccontare comunque storie di vita quotidiana. Altrimenti diventano degli spot televisivi che, per quanto possano emozionare, tendono a lasciare un po' indifferenti. Le stories invece, proprio perchè sono storie di vita dell'azienda o di quello che uno fa, è giusto usarle in maniera abbastanza personale. Sicuramente per aprire un profilo Instagram bisogna essere un po' estroversi, ed essere disposti a mettersi davanti alla telecamera o raccontare scene di vita quotidiana.
InstagramTV
Ha avuto un hype devastante, ma purtroppo soltanto per i primi due giorni. Secondo me perchè è molto limitante. Permette la visualizzazione di un contenuto in verticale che non è bello visivamente. Siamo abituati a vedere video musicali orizzontali, così come film e serie tv, quindi lo spazio ridotto di IGTV non facilita. In più sei anche su uno strumento non corretto. Se si vuole vedere un video si va ancora su youtube, che è molto potente. Gli stessi creatori di video sono molto più portati a mettere li i loro contenuti, le cose interessanti, in modo da poterle monetizzare. Instagram TV è potenzialmente interessante, ma attualmente non funziona. La mossa di Zuckerberg di voler mettere tutto su una piattaforma non sta funzionando. Forse avrebbe dovuto aprire un nuovo social competitor solo di video.
Profilo aziendale o privato, le differenze
Sul privato siamo un po' a un limite, perchè quando si parla di social il privato non esiste. A meno che non si faccia la scelta di avere un profilo molto chiuso, da condividere solo con una stretta cerchia di amici, un profilo pubblico deve mantenere le stesse regole che mantiene un big o una grossa azienda. E comunque si è portati a farlo, perchè condividere una foto qualitativamente brutta non ha senso. Nel momento in cui si mette un contenuto su un social, non lo si fa per se stessi, ma anche per mostrarlo agli altri. Al di la di questo, un profilo personale deve essere molto social e diretto, mentre uno aziendale può permettersi di avere dei contenuti un pochino più pubblicitari e "corporate". In questo caso nelle stories si mostra si la vita reale, ma a livello di qualità delle immagini si sceglierà qualcosa di più professionale, come uno shooting in studio fatto in una determinata maniera. Comunque oggi Instagram diventa a tutti gli effetti un biglietto da visita. Ad esempio, noi a Dolly Noire riceviamo decine e decine di richieste di sponsorizzazione, e una delle prime cose che guardiamo è quanto una determinata persona sia in grado di utilizzare bene questi strumenti, che poi permetteranno a noi di avere una certa visibilità.
Hashtag magici
Non esistono. Quando costruisci una pagina, se non sei un artista che diventa virale di per se grazie alla sua fanbase, ma gestisci un brand aziendale che è aiutato da tutta una serie di pubblicità che girano, investire nello strumento è comunque importante. Hashtag magici non ci sono. Ti faccio l'esempio di un ragazzo che noi seguiamo, Federico Resega. Lui è diventato virale grazie ai suoi contenuti, alla pubblicazione di foto belle, in situazioni particolari. Ovviamente poi mettere Tag e Hashtag aiuta, ma se non c'è il contenuto gli Hashtag non servono a nulla.