Più di 1000 spettatori paganti, i Magazzini Generali sold out, 52mila utenti unici connessi durante la diretta Twitch, più di 20mila utenti connessi contemporaneamente nello stesso momento: questi sono solo alcuni dei numeri del Mic Tyson The Divison 2, l'evento andato in scena domenica 17 marzo ai Magazzini Generali.
La terza edizione del format incentrato sul freestyle, nato da un'idea di Nitro e Dj Ms, ha raggiunto numeri da capogiro, surclassando persino i successi delle precedenti due edizioni, tenutesi a Vicenza. Gli sforzi profusi dai due artisti, da Machete, da Gold Leaves Academy, uniti al supporto di Ubisoft – partner dell'evento con il nuovo capitolo della saga di Tom Clancy's, The Division 2 -, Dolly Noire e altre realtà, hanno dato vita ad un avvenimento unico, che ha scritto una pagina leggendaria nella storia del freestyle in Italia. Considerata una disciplina tanto affascinante quanto impegnativa, in grado di intrattenere ma spesso tutt'altro che di facile lettura, il freestyle accompagna da sempre il rap nell'immaginario collettivo italiano. Negli ultimi vent'anni, tantissime battle all'ultimo sangue hanno visto nascere fuoriclasse del rap nostrano; basti pensare a Ensi, Clementino, Emis Killa, Nerone, lo stesso Nitro e molti altri. Nonostante la popolarità del fenomeno però, questo è quasi sempre rimasto circoscritto ad una dimensione più underground, di nicchia, lontana dai grandi numeri – anche in occasione di eventi importanti come il Tecniche Perfette. Mic Tyson The Division 2 ha letteralmente annullato questa separazione, portando il freestyle in uno scenario mai visto, costruendogli attorno una vetrina eccezionale, ben sfruttata da tutti i presenti.
In cabina di regia, nelle vesti di presentatori, hanno guidato la serata Nitro e Shade, mentre Dj Ms era ai controlli della console. Al loro fianco, dietro il ring – no, non è un modo di dire, è stato allestito un vero ring da pugilato sul palco – facevano capolino i giurati, scelti per bilanciare il giudizio del pubblico sull'esito delle battle. Antonio Dikele Distefano, Tormento, Ensi e Salmo: un quartetto d'assi dotato delle competenze giuste per bilanciare l'esaltazione con l'analisi tecnica, senza farsi trasportare solo dall'ondata emotiva. Il livello dei partecipanti era infatti incredibilmente alto, e senza giuria probabilmente ben più di una battle non avrebbe avuto un verdetto certo.
Sul palco si sono scontrati 16 freestyler: 8 teste di serie scelte dal team del Mic Tyson e altri 8 rapper selezionati dal pubblico a casa, durante dei gameplay live sul canale Twitch “MacheteTv”. Sul palco sono saliti Nerone, Blnkay, Drimer, Shekkero, Frenk, Reiven e Morbo come teste di serie, e Keso, Bruno Bug, Simon Skung, Shame, Snake White, Dr Jack, Sparketti e Hydra come rookies. Il suono del gong, alle 21.00 in punta, ha dato il via ad una lunga serie di scontri all'ultimo sangue, che ha visto i rapper destreggiarsi tanto nell'autocelebrazione e nel freestyle aggressivo, quanto in quello a tema e legato a degli oggetti estratti al momento. Fantasia, velocità di pensiero, capacità di adattarsi alle strumentali – tutte prodotte da beatmaker italiani in esclusiva per l'occasione -, aggressività e astuzia si sono rivelate le dosi fondamentali per rimanere in piedi sul ring, di ripresa in ripresa. La tensione era papabile, e i tantissimi riflettori puntati sul'evento sicuramente non hanno aiutato a scioglierla, eppure ciascun freestyler ha portato a casa prestazioni degne di nota, regalando punchline che rimarranno nella memoria di tutti i presenti.
Dopo una lotta all'ultimo sangue che ha visto molti caduti illustri, i due nomi che si sono aggiudicati la finale sono stati Blnkay e Reiven. I due rapper sono partiti ciascuno con 4 minuti di infuocato freestyle a testa, per poi passare all'improvvisazione con gli oggetti, per chiudere poi con altri 2 minuti liberi ciascuno. Il lavoro dei giurati si è fatto incredibilmente impegnativo, visto il livello impressionante raggiunto dei due, ma alla fine è stato Blnkay a spuntarla. Il trionfo è stato accolto con un boato della folla, a cui è seguita una doccia di complimenti, abbracci e cori festosi da parte degli altri partecipanti, segno del fortissimo legame che unisce tutti i migliori freestyler d'Italia. Non c'è stato spazio per invidia e gelosia, o per recriminazioni di qualche sorta; tutti i presenti hanno esultato, consapevoli di aver contribuito ad un evento che diventerà una pietra miliare per il freestyle italiano. Se sul ring non ci si risparmia e si risponde colpo su colpo, incalzando senza pietà l'avversario, sotto il palco volano solo sorrisi, abbracci e strette di mano, mentre gli sguardi di sfida trasudano san competizione e voglia di migliorare.
Lo spirito di festa e condivisione che ha impregnato le pareti dei Magazzini Generali dovrebbe essere un monito per tutti: lunga vita al freestyle, lunga vita al Mic Tyson, lunga vita a chi con passione e dedizione riesce a dar vita a capolavori come questo!