La fotografia e la moda sono due mondi paralleli ma ognuno dei due non potrebbe fare a meno dell’altro. Sono le immagini, la bravura e l’arte di un fotografo a rendere unici, indimenticabili e desiderabili i più disparati capi di abbigliamento. In questo contesto si inserisce perfettamente Cristian Ingrosso, fotografo milanese che ha recentemente scattato la campagna di Madiba, la nostra collezione Spring Summer 2019.
Quando hai iniziato ad approcciarti alla fotografia?
“In maniera seria da qualche anno, diciamo negli ultimi tre, ma fotografo da almeno una decina d’anni. Io mi occupo principalmente di ritratto e fashion, non ho fatto una scuola di fotografia, anche se l’ho studiata alle superiori, ma posso dire di essere un’autodidatta”.
Com’è nata questa tua passione?
“Non lo so, sono sempre stato attratto dall’immagine, che sia foto o video. Pur lavorando in televisione, nel campo video, come organizzatore di produzione, dal punto di vista creativo mi sono specializzato nella fotografia perché mi affascina di più, mi regala un’impressione di immortalità ed è un qualcosa che mi attira tantissimo”.
C’è una tua foto a cui sei legato in modo particolare?
“Sinceramente no perché sono molto autocritico, nel momento in cui sto scattando sono felicissimo per le foto che ho fatto, poi quando le riguardo riesco sempre a trovare qualcosa che non va o che avrei potuto fare meglio e mi resta sempre un pizzico di insoddisfazione. Forse questo aspetto è il motore che mi spinge a fare sempre meglio e a crescere”.
Nel tuo futuro vedi una mostra o un libro?
“Sì, può essere anche perché è una delle cose che amo di più delle mie foto è il riuscire a guardar dentro a una persona e attraverso il suo sguardo tirare fuori le sue emozioni. Forse, la mia è un tipo di fotografia che potrebbe avere uno sbocco di questo di questo tipo, quindi non escludo che possa succedere”.
Ci sono dei fotografi contemporanei o passati dai quali trai ispirazione?
“Non ho un fotografo d’ispirazione, o meglio non ne ho uno solo, fondamentalmente penso di prendere, anche in maniera inconscia, tutto quello mi piace da tutto quello che vedo. Ci sono parecchi fotografi che apprezzo molto, anche alcuni contemporanei, però non mi piace la fotografia troppo costruita quindi preferisco quelli che riescono ad essere più spontanei”.
Cosa pensi dei fotografi che si improvvisano tali su Instagram?
“Diciamo che la questione dei social negli ultimi due anni sta un po’ sfuggendo di mano a tutti. Io non vado molto a curiosare quello che succede al di fuori della mia cerchia di contatti, quindi non mi tocca tanto questo fenomeno, però penso che insieme alla categoria fotografi non fotografi, ci siano anche persone che hanno più fortuna di altri perché lavorano molto meglio sul marketing piuttosto che sulla fotografia”.
Quando hai conosciuto Dolly Noire?
“Quattro o cinque anni fa, passando in Ticinese ho visto il negozio, sono entrato e ho conosciuto Daniele. Da lì ho iniziato a farmi dare una serie di loro prodotti da utilizzare nei miei set e poi l’anno scorso abbiamo creato una collaborazione un po’ più seria e infatti mi sto occupando di scattare i loro cataloghi”.
Dove hai scattato Madiba SS19?
“In uno studio qui a Milano, eravamo tantissime persone, abbiamo scattato per quasi nove ore di fila e prodotto circa 3000 scatti che ho consegnato stamattina a Gioele. Per quanto riguarda l’ambientazione, abbiamo deciso di optare per una situazione pulita che esaltasse il prodotto e desse la possibilità di poter gestire le immagine per utilizzi diversi. Il fondale era bianco per far risaltare sia i prodotti che i modelli perché erano molto particolari e combinando la forza del prodotto con quella dei modelli l’immagine veniva fuori da sé senza aver bisogno di fare altro”.
Cosa significa per te Stay Brave?
“Non è solo coraggio, ma anche costanza, impegno e sogni. Abbi il coraggio di vivere in un certo modo senza farti condizionare dagli altri”.